Che cos’è la grafologia forense

La grafologia forense è una disciplina tecnico-peritale che permette di accertare se un documento manoscritto o una firma siano stati redatti da una determinata persona. Non si occupa di interpretare il carattere dell’autore, la sua psicologia, come accade nella grafologia descrittiva, ma di attribuire (o escludere) con rigore metodologico la paternità di un atto, sulla base dell’osservazione comparativa tra il testo oggetto di verifica e scritture certamente riconducibili all’individuo in questione.
Questa attività si inserisce all’interno di procedimenti giudiziali o stragiudiziali, in qualità di consulenza tecnica. È quindi una vera e propria perizia che può aiutare a dirimere una controversia in ambito civile e penale.
Può essere richiesta in numerosi ambiti: dall’autenticazione di testamenti o contratti, alla verifica di assegni e lettere anonime, fino al riconoscimento dell’autore di scritte minatorie verso persone o i pubblici ufficiali.
Come si svolge l’analisi grafologica
L’esame grafologico forense segue una sequenza metodica fondata su tre momenti: analisi, confronto, valutazione.
Nella fase di analisi, l’esperto (il grafologo forense o perito calligrafico) osserva lo scritto contestato per stabilirne la natura: si tratta di un originale o di una copia? È integro o presenta alterazioni visibili? Mostra segni di camuffamento, tremori anomali, tratti sovrapposti, segni di pressione differenti?
La qualità del tratto, la pressione esercitata, la velocità e la coerenza nella costruzione delle lettere sono elementi già indicativi, anche prima del confronto.
In questo senso aiuta molto l’analisi comparativa con altre firme e scritti dello stesso presunto autore. Si cercano punti di corrispondenza o discontinuità, sia nei dettagli (ad esempio nella formazione di lettere come “g”, “f”, “r”) sia nella struttura globale dello scritto (inclinazione, ritmo, uso dello spazio).
Infine, come spiega grafologiaforense.net, il grafologo forense valuta il significato complessivo di quanto osservato. La sua valutazione è globale, nell’ambito di una coerenza sistemica: quanto sono significative le variazioni? Esiste una compatibilità complessiva che giustifichi l’attribuzione oppure si può ammettere un’eccezione?
Il giudizio non si esprime nei canoni di un SI o un NO perché la certezza deve essere presunta dal complesso dell’analisi. Esiste quindi una scala che prevede nove livelli che vanno dall’identificazione certa fino all’eliminazione altrettanto certa, passando per gradi intermedi (probabile, indicativo, inconcludente). Ogni conclusione viene formulata all’interno di una relazione tecnica dettagliata.
Perché la scrittura è considerata unica
La scrittura a mano non è mai identica a se stessa. Anche un singolo autore, ripetendo la medesima parola più volte, produrrà forme lievemente diverse, è nella natura delle cose.
Gli esperti dicono che accade perché la scrittura è il risultato di un atto motorio complesso, che non riguarda solo il gesto, spesso rapido e abitudinario.
Scriviamo documenti prendendo contatto con lo spazio a disposizione, attivando una sorta di memoria muscolare, si fa perfino attenzione all’aspetto estetico. Ad esempio, su documenti di particolare importanza non si vuole commettere un errore che comprometta la leggibilità.
Con il tempo, ognuno sviluppa una grafia personale, che si stabilizza intorno a uno schema abituale. Le variazioni naturali, per quanto presenti, si muovono sempre entro una cornice coerente, soprattutto se ci si abitua a scrivere e firmare.
È proprio su questa dinamica che si basa l’identificabilità della grafia: non sulla replica meccanica delle forme, ma sulla coerenza interna del sistema scrittorio. Un falsario può copiare il disegno di una lettera, ma difficilmente ne riproduce il meccanismo per intero e all’occhio esperto l’incoerenza appare evidente.
Attendibilità della perizia e valore legale
Una perizia grafologica ben condotta ha piena dignità in ambito giudiziario, ma la sua attendibilità dipende da fattori oggettivi.
In primo luogo, l’accesso agli originali: una fotocopia, per quanto nitida, non permette di rilevare parametri essenziali come la pressione del tratto o le micro variazioni del ritmo grafico. In secondo luogo, la disponibilità di testi di confronto: per essere valutabile, una scrittura deve essere rappresentativa dello stile abituale di chi l’ha apposta. Infine, è cruciale che non vi siano alterazioni volontarie o scritture simulate, che renderebbero inservibile l’analisi.
Nei procedimenti civili e penali, la perizia può essere richiesta come consulenza tecnica d’ufficio (CTU) nominata dal giudice, oppure come consulenza tecnica di parte (CTP) da uno dei soggetti coinvolti. In entrambi i casi, la relazione grafologica può incidere significativamente sulla decisione, soprattutto quando la questione verte sull’autenticità di una firma, di un testamento o di un impegno contrattuale.
Il grafologo forense è un professionista con competenze specifiche in ambito grafologico e peritale. Deve aver seguito un percorso formativo strutturato, frequentando corsi e specializzandosi.
Per operare in qualità di perito in ambito giudiziario, è necessaria però l’iscrizione agli elenchi dei consulenti presso il Tribunale o, in alcuni casi, presso le Camere di Commercio. In questo caso deve superare un esame che dimostri le sue reali conoscenze.
Una perizia debole, mal formulata o priva di giustificazione tecnica, rischia di essere rigettata o invalidata in contraddittorio.
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Cos’è la grafologia forense, quando si usa e come funziona una perizia su firme e scritti. Ambiti legali, attendibilità, ruolo del grafologo esperto.